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Comportamento al Fuoco

Gli elementi che riteniamo di dover analizzare, in quanto facenti parte integrante dell’attuale costruire, sono il legno, il laterizio ed il calcestruzzo.

Il legno è un cattivo conduttore di calore e la sua temperatura rimane invariata appena sotto la superficie interessata dalla combustione preservando il sovrastante materiale dall’azione diretta del fuoco.

A differenza di altri materiali come l’acciaio che, sottoposto ad alte temperature perde velocemente la propria capacità portante, il legno è in grado di garantire la propria per diverse ore in quanto gli strati interni del materiale vengono protetti da quelli esterni già carbonizzati.

I prodotti in classe 0, tra cui il laterizio, non sono combustibili.

È del tutto evidente che in una situazione di criticità determinata da un incendio il compito del trave in legno sarà quello di proteggere la sovrastante sezione in calcestruzzo mentre l’elemento in laterizio (pignatta) provvederà a proteggere il fianco dell’armatura metallica  e la sovrastante soletta in c.a.

 

Sezione residua

 

Per le ragioni sopra esposte il Latercompound, che utilizza in sinergia sistemica il legno ed il laterizio, può essere considerato indubbiamente un solaio di interpiano e di copertura antincendio.

Tale tecnologia rientra pienamente in una nuova tendenza che, dopo l’ondata emotiva dell’uso tout cour del legno strutturale, sta rivalutando l’uso in abbinamento dei prodotti di alta qualità dove l’innovazione viene coniugata sempre e comunque alla tradizione che è frutto di esperienza.

Del resto quanto accade quotidianamente a livello di incidenti causati da un uso generalizzato e non sempre ponderato di prodotti di moda presenti sul mercato è la conferma che il problema incendio è altamente sottovalutato.

I fatti di cronaca che quotidianamente vengono portati a conoscenza dell’opinione pubblica tramite i media confermano in maniera inequivocabile che l’analisi teoretica sopra esposta è assolutamente corretta.

Un episodio emblematico che abbiamo potuto verificare in maniera diretta è accaduto lo scorso anno a Cagliari presso l’Hotel Flora dove era stata appena ultimata la realizzazione dei solai con l’utilizzo del sistema Latercompound.

Incendio all’Hotel Flora di Cagliari

Il fatto ha avuto risalto sugli organi di stampa perché si è trattato di incendio doloso. Riportiamo alcuni stralci degli articoli de “ L’Unione Sarda “ e de “ La Nuova Sardegna “.

 

L’UNIONE SARDA.it
Giovedì 03 giugno 2010

Cagliari, brucia nella notte l’albergo Flora Primo piano distrutto da un rogo doloso  incendio all’hotel Flora. Nessun segno di scasso, nessun vetro infranto. Chi è entrato nell’albergo Flora di via Sassari e appiccato le fiamme in due stanze al primo piano aveva le chiavi. La buona sorte ha impedito che la struttura interna in legno, appena ristrutturata e pronta per l’inaugurazione prevista tra un mese, si sgretolasse provocando il crollo della palazzina di tre piani. […]

Sulla natura dolosa dell’incendio non ci sono dubbi: i vigili del fuoco della squadra del porto hanno lavorato due ore e mezza per spegnere le fiamme. Hanno trovato tracce di liquido infiammabile. Inoltre, nelle stanze da dove sono partiti due distinti roghi, sedie e comodini sono stati sistemati sui letti per aumentare la forza distruttrice del fuoco. […]
Materassi, comodini, sedie e spalliere del letto sono bruciate. Le travi a vista (resistenti al fuoco per i primi sessanta minuti) sono state mangiucchiate dalle fiamme. Anche le pareti (con una resistenza maggiore, tre ore, per evitare il propagarsi di un eventuale incendio) non hanno riportato lesioni strutturali. […]

La Nuova Sardegna
Giovedì 03 giugno 2010

L’albergo del centro appena ristrutturato doveva essere inaugurato il prossimo luglio, gli attentatori sono entrati con le chiavi dall’ingresso principale
CAGLIARI. Incendio doloso nella notte al Flora, albergo di via Sassari appena ristrutturato che avrebbe dovuto aprire ai primi di luglio. Il danno è relativamente contenuto perché camere e corridoi sono pannellati con legni ignifughi e così i mobili, ma è lampante la natura dolosa dell’incendio. I piromani sono entrati con la chiave. Si sospetta che dietro ci possa essere anche una lite tra imprese per un compenso non pagato. Indagini della squadra Mobile. […]

I vigili sono saliti, il fumo invadeva il vano scale, ci hanno messo due ore per domare le fiamme e far uscire la nuvola densa che si era formata dall’incendio preparato con cura. Dirà più tardi Deplano:  «Avevo pensato a un corto circuito». I vigili hanno controllato il pannello e il salvavita non era scattato. Deplano: «Me la stavo già prendendo con l’impresario che mi aveva fatto l’impianto, quando i vigili mi hanno detto: no, non è stato un corto circuito, guardi qui…».

Appena Deplano è potuto entrare, ha visto anche lui i mobili accatastati sul letto. Una pira per favorire la formazione di un fuoco forte, capace di danneggiare anche il materiale più resistente. […]
I danni sono relativamente contenuti perché molto del materiale è ignifugo.

 

I sopralluoghi effettuati dai Vigili del Fuoco hanno confermato in maniera tangibile la corrispondenza fra ipotesi teorica e comportamento effettivo del Latercompound.

 

Foto 3: Verifica effettuata dai Vigili del Fuoco mediante rottura del laterizio al di sopra del quale si può chiaramente vedere lo strato isolante perfettamente integro.

Foto 4: Verifica effettuata dai Vigili del Fuoco tramite rimozione dello strato esterno carbonizzato di trave per accertare l’integrità della sezione residua a protezione del traliccio.

Nello specifico si è potuto accertare come il laterizio abbia svolto una fondamentale azione protettiva all’intradosso rispetto alla sovrastante soletta in cls (vedi foto 3) mentre i travi in legno abbiano a loro volta contribuito a proteggere, attraverso il fenomeno di carbonizzazione esterna, il sovrastante traliccio Bausta (vedi foto 4).

Successivamente sono state effettuate verifiche sia dai nostri tecnici che da un ente certificatore il quale ha redatto un certificato di collaudo che ha dimostrato in maniera scientifica l’immutata prestazionalità del solaio anche dopo aver subito l’incendio.

 

Collaudo Statico Post Incendio

 

Successivamente sono state effettuate verifiche sia dai nostri tecnici che da un ente certificatore il quale ha redatto un certificato di collaudo che ha dimostrato in maniera scientifica l’immutata prestazionalità del solaio anche dopo aver subito l’incendio.

Riportiamo di seguito il certificato di collaudo della ISTEDIL.

L’episodio riportato, che abbiamo potuto verificare in tutti i suoi aspetti, è evidentemente uno dei tanti che quotidianamente avvengono su tutto il territorio nazionale.